Pomodori
- Il
pomodoro può essere considerato uno dei pilastri della cucina italiana, in particolare, e di altri paesi del bacino
mediterraneo in misura minore.
- Originario
delle Ande, fu coltivato primo in Messico e importato in Europa
dagli esploratori spagnoli. Rimase a lungo una semplice
curiosità botanica e fu tenuto a distanza dalle cucine per la
sua ipotizzata tossicità.
- Secondo
alcuni, nacque alla gastronomia a Napoli, nel settecento.
Divenne un genere di largo consumo in Europa soltanto nella
seconda metà dell'ottocento e pare che le controversie sulla
sua presunta incommestibilità siano durate, negli Stati Uniti,
fino all'inizio del novecento.
- I pomodori
in vendita per il consumo fresco si dividono soprattutto in due
categorie:
- Quelli
"da mensa", generalmente di forma piuttosto
tondeggiante, alcuni cosidetti "costoluti" rispetto a
quelli lisci. Sempre più spesso si trovano pomodori venduti a
grappoli: la qualità varia, sono indubbiamente migliori quelli
estivi di quelli invernali da serra, spesso di polpa pallida
sotto la pelle scarlatta. Notevoli i pomodori sardi, piccoli e
molto profumati, perfetti anche da gustare quasi come frutta
(che è poi quello che sono, ricordiamocelo). I vari pomodori
cosidetti "insalatari" sono sempre più prodotti da
serra, perlopiù importati da Belgio e Olanda, tristi frutti
clonati, tutti belli uguali e... ugualmente insapori.
- Quelli
"da conserva o salsa", più comunemente di
forma allungata (o perini) o di taglia piccola a grappolo, fra i
quali i Pizzutelli, molto saporiti o altri piccoli pomodori
meridionali, da lasciare essicare a grappoli prima di usarli nei
sughi.
Una
curiosità: la vitamina C, peraltro non particolarmente
abbondante, si concentra quasi tutta nella sostanza gelatinosa
che circonda i semi... quindi, specie nelle insalate, non
scartate i semi!
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